“Ripensare l’architettura della Pubblica Amministrazione. Chiudersi in una stanza per sei mesi e uscirne con un progetto esauriente”. Lo ha dichiarato venerdì scorso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, in occasione della presentazione del nuovo libro “Naufragi e nuovi approdi” nella sede del Galata Museo del Mare di Genova.
Presenti il sindaco Marco Bucci, il presidente di Federlogistica nazionale Luigi Merlo, il presidente onorario della Fondazione PRimA’vera Guido Barbazza e il CEO di Ecospray Franco Porcellacchia. Ad aprire i lavori, il presidente di Federlogistica Liguria Davide Falteri. Tra i presenti in sala, la presidente della Commissione Trasporti della Camera Raffaella Paita, il prefetto di Genova Renato Franceschelli, l’ex ministro e presidente della Regione Claudio Burlando e il presidente di Confcommercio Genova Paolo Odone.
Il ricordo del recupero della Costa Concordia, a 10 anni di distanza, è stato il pretesto per lanciare, davanti a una nutrita platea, un monito alle istituzioni e un invito a fare qualcosa di concreto e ‘solido’ per non ritrovarci a dover vivere ancora una volta, e un’altra ancora, le emergenze in modo estemporaneo.
“Fu così con l’alluvione del ’66 e con il terremoto del Belice, poi ancora con quello dell’Irpinia e con la vicenda, emblematica seppur ‘laterale’ di Vermicino – ricorda Gabrielli – Finalmente nel ’92 la Protezione Civile entrò nella Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si comprese che non doveva poter rispondere solo emergenze, ma anche poter contare su un sistema di prevenzione”.
“Purtroppo gli interventi normativi del 2011, 2012 e 2018 ne hanno stravolto la funzione – prosegue Gabrielli – Lo abbiamo visto con la vicenda pandemica che, per quanto imprevista e pesante, ha trovato un sistema non all’altezza della situazione. Fino ad arrivare alla nomina di un commissario straordinario per l’emergenza, che è la negazione di un sistema che dovrebbe essere efficiente e basato sul senso di responsabilità”.
Un principio più volte citato nel corso del dibattito, ricordando il grande lavoro di squadra che ha permesso il recupero della nave con un’operazione unica al mondo. Luigi Merlo ha spiegato come proprio il senso di responsabilità, e le competenze in campo marittimo e ingegneristico, decretarono il successo di quella che sembrava una missione impossibile.
“La vicenda, emblematica perché impone una conoscenza del mondo del mare, mette insieme due realtà: quella della Protezione Civile e quella del settore marittimo. All’economia del mare servirebbe un ‘padre’ politico come Zamberletti, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare”, conclude il presidente di Federlogistica.
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