Clicca qui per la video intervista a cura di Shipmag
“Sui porti il governo dovrebbe essere rimandato a settembre. Ma siamo ancora al primo semestre. E’ presto per giudicare, aspettiamo. Anche se in molti ambienti del settore c’è delusione e amarezza per i provvedimenti assunti su tematiche portuali e marittime”.
Parte da qui la video-intervista a Luigi Merlo, numero uno di Federlogistica-Conftrasporto, in passato assessore ai Trasporti della Regione Liguria, presidente dell’Autorità portuale di Genova e consulente dell’ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio. “Ormai da troppi anni la politica vede il mare più come un problema che non come un’opportunità. E’ un limite culturale di questo Paese”. E ancora: “Purtroppo, oggi, sembra non esserci quella spinta alla realizzazione della riforma Delrio, che è necessaria. A partire dal punto centrale della norma: la programmazione nazionale. Non a caso, a 4 anni di distanza dalla riforma, pochissime AdSP hanno avviato le procedure per i nuovi Piani regolatori portuali”, osserva Merlo.
Esistono oggi le condizioni politiche per portare a termine la riforma Delrio? “Esistono se c’è la volontà per farlo. Non possiamo però non prendere atto che dopo 4 anni manca ancora la nomina del presidente all’Autorità portuale di Gioia Tauro”, risponde il presidente. “C’è un punto di cui nessuno parla mai – aggiunge -: gli effetti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture portuali, che in molti casi in Italia sono superate da 100 anni (…)”. Autoproduzione delle operazioni portuali, sì o no? “Penso che l’errore sia stato di ragionare su questo tema molto delicato in chiave ideologica. E’ importante un dialogo tra le parti. Come presidente di Authority non ho mai autorizzato l’autoproduzione, però ho svolto un ruolo di regolamentazione per garantire un accesso a tariffe adeguate”, puntualizza Merlo.
Il presidente affronta poi tanti altri temi tra cui le crociere: “Farle ripartire sarebbe un segnale importante per il settore e per l’economia del Paese”; Gronda: “Non esiste realizzarla a lotti, si fa tutta o non serve”; Aspi: “La soluzione che ha preso il governo poteva essere assunta due anni fa, ma non è accaduto perché la vicenda è stata frenata, anche in questo caso, da visioni ideologiche”.
(Intervista realizzata da Shipmag – video realizzato da Riccardo Molinari)